Do per scontato che siate tutti al corrente della dura battaglia che Giacomo Pueroni sta affrontando contro la SLA. In questo frangente, le manifestazioni di stima e di solidarietà da parte di colleghi e lettori, oltre che degli amici, sono state numerose, e non c'è da stupirsi, di questo. Giacomo è sempe stato apprezzato, oltre che per la sua bravura, anche per la sua umiltà e la sua cordialità.
In effetti si può tranquillamente affermare che Giacomo è il disegnatore con cui ogni sceneggiatore vorrebbe lavorare: puntuale, preciso, ottimo narratore per immagini, primo critico di se stesso e quindi sempre pronto e disponibile ad apportare eventuali correzioni al suo lavoro. Eppure, per chi non ha seguito le testate su cui ha lavorato e per la "critica" italiana, Giacomo Pueroni rimane un emerito sconosciuto. Il premio Italia, meritatamente vinto quest'anno (per l'illustrazione qui sopra), è stato il primo riconoscimento del suo grande talento.
Purtroppo non c'è da stupirsi di tanta miopia.
Nonostante Giacomo sia un logorroico e ami parlare del proprio lavoro (caratteristiche che accomunano molti fra noi che facciamo questo mestiere!), il suo carattere pacato, poco incline agli strombazzamenti e al clamore, lo ha sempre indotto a tenere il classico "basso profilo". Il suo stile classico, pesantemente influenzato dalla scuola franco-belga, lo ha sempre fatto apparire "poco di moda", legato a una concezione vecchia del disegno. Questo agli occhi di chi si ferma alle apparenze.
Perché in realtà il disegno di Giacomo,pur rifacendosi a una scuola attualmente poco in voga nel nostro paese, è estremamente moderno e dinamico, rappresenta una vera propria evoluzione di quegli stilemi che hanno caratterizzato fumetti come Valerian, Michel Vaillant o Buck Danny. Dai maestri francesi e belgi Giacomo ha preso l'attenzione per i dettagli, la precisione e l'accuratezza nella rappresentazione di scenografie, mezzi e velivoli (macchine e aerei, la sua passione!) ma, al tempo stesso, ha anche saputo rendere le sue inquadrature più dinamiche e scorrevoli, particolarmente efficaci nelle scene d'azione. Essendo lui stesso un autore completo, per quanto abbia avuto scarse opportunità di mostrarlo, la sua narrazione per immagini è assolutamente impeccabile.
Ma il suo talento non si limita a questo.
Sarebbe difficile individuare fra i lavori di Giacomo quelli più riusciti, perché in tutti mette il medesimo impegno e la medesima passione. Ma se uso il condizionale è perché c'è un suo lavoro che sovrasta tutti gli altri, ed il primo numero della serie Harry Moon.
La differenza rispetto agli altri lavori è dovuta al fatto che per questa serie di fantascienza, di cui era creatore grafico, Giacomo è riuscito a ideare e visualizzare un intero mondo, quello degli alieni Xvar. Tutto il design alieno, originale e perfettamente coerente, è forse il suo capolavoro. Nella serie, a causa delle vicissitudini legate alla scellerata politica editoriale della Planeta, si è potuta vedere una parte infinitesimale di tutto il lavoro di preparazione svolto da Giacomo. Basandosi sulle mie indicazioni, aveva lavorato su tecnologia, design e biologia degli alieni, creando, appunto, un mondo intero, coerente e suggestivo. Raramente, nella mia carriera, ho assistito a un lavoro tanto accurato e riuscito, frutto davvero della mente e della visione di una persona più che del ricorso a modelli preesistenti.
Con il suo lavoro e il suo talento Giacomo ha reso Harry Moon una vera serie di fantascienza.
Se volete farvi un'idea della bravura di Giacomo Pueroni e, al contempo, dargli concretamente una mano, potete acquistare i due volumi digitali appositamente realizzati dalla Sergio Bonelli Editore e i cui proventi vengono interamente devoluti a lui:
Se invece volete conoscere più a fondo il suo pensiero e la sua storia, ecco il blog che tiene da qualche anno a questa parte e in cui racconta anche della sua malattia.
Infine, per ammirare un po' delle sue opere, la sua pagina su Deviant Art.
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