sabato 3 febbraio 2018

QUANDO, COSA E COME COPIARE

Un consiglio che sento dare spesso da Teresa a chi sta imparando a disegnare è "copia". Molti storcono il naso, a quel punto, qualcuno sembra pure indignarsi perché quando si parla di copiare a tutti tornano immediatamente in mente i tempi della scuola, quando se venivi beccato a copiare il compito del compagno ti beccavi l'accoppiata brutto voto + nota.

Copiare ha quindi assunto un'accezione negativa nella nostra lingua, ma è un giudizio ingiusto. Non fatevi fuorviare dalla brutta fama di questo termine, perché c'è copiare e copiare. E in alcuni casi copiare non solo è lecito, ma anche necessario, oltre che istruttivo.

Se si vuole fare il mestiere di disegnatore o illustratore occorre infatti capire, prima di tutto, che copiare è fondamentale. Solo che bisogna sapere COME copiare. Perché, essenzialmente, esistono due fasi di copiatura nellungo percorso artistico di un disegnatore.

1) Quando stai imparando le basi. Sono i primi passi, quelli in cui hai bisogno di riferimenti, di modelli e di regole. Quindi guardi quel che ha fatto prima di te, lo ricalchi e lo copi per capire,per comprendere il perché una certa riga è stata tirata così anziché cosà. Copi per imparare, a tuo esclusivo uso e consumo. Non è materiale da pubblicare o da proporre in giro, è semplice esercizio, che magari puoi mostrare a qualcuno per ricevere consigli e indicazioni. E basta.

2) Una volta acquisite le basi, e magari avviata la "carriera", copiare rimane ancora fondamentale, anche se in maniera differente. Perché non si copia più dagli altri artisti (che comunque è sempre bene continuare a guardare, anche solo per rimanere aggiornati), ma dalla realtà. Chi può permetterselo paga dei modelli che assumano le pose desiderate, ma la maggior parte dei disegnatori di fumetti si "accontenta" di trovare fotografie che più o meno contengano pose o elementi utili.

Si chiama documentazione e non solo è lecitissimo usarla, ma è anche necessario: luci,ombre, pieghe, pose, muscoli... Anche i disegnatori più grafici partono comunque dalla realtà, che poi filtreranno attraverso la loro sensibilità e il loro stile. Ma prima devono vedere con i loro occhi. Tutti gli artisti figuratvi hanno fatto così: Fidia, Giotto, Michelangelo, caravaggio, Rembrandt, Renoir, Van Gogh (l'orecchio, ricordate? Non gli veniva comelo vedeva!), Frazetta... Tutti.

Certo, la maggior parte di loro poteva permettersi dei modelli (e non conosceva la fotografia!), ma copiare dalle foto non è barare, è solo normale. Poi starà al vostro tratto e alla vostra sensibilità il modo in cui riporterete sulla carta la realtà, ma è sempre da quella che si parte.

Certo, poi con gli anni l'esperienza aumenta e avrete sempre meno bisogno di copiare. Ma solo perché certi elementi ricorrenti avrete ormai imparato a riprodurli in automatico e quindi non solo non avrete più bisogno di copiare, ma sarete anche più veloci senza doverlo fare. Solo per questo, non perché copiare sia sbagliato o costituisca una "scorciatoia".

E copiare dagli altri disegnatori? Beh, è palese che copiare o ricalcare vignette o intere tavole da colleghi per poi spacciarle per proprie è decisamente riprovevole (oltre che stupido: oggi, con internet, nel novanta per cento dei casi si viene beccati!). Diverso è invece guardare gli altri disegnatori per vedere come hanno risolto certi problemi. "Come mette i neri Tizio?" "Come fa i nasi scorciati dal basso Caio?" "Chi è bravo a disegnare le macchine? Vediamo come le fa!"

Guardare gli altri disegnatori non significa riprodurre poi i loro disegni, ma capire quali scelte hanno fatto e perché. E partire da lì per sviluppare la propria versione. E' un po' come se si trattasse di un corso di aggiornamento della fase 1 di cui parlavo sopra.






Un fumettista, disegnatore o sceneggiatore che sia, è una "spugna", assorbe tutto quel che vede, perché tutto può essere utile alla sua crescita o al suo lavoro, prima o poi.